La giornalista de “Le Iene” Nadia Toffa torna in Salento per occuparsi di ulivi, Xylella, eradicazioni e responsabilità.

Xylella, eradicazioni e responsabilità: Nadia Toffa, torna in Salento. La giornalista, da quest’anno anche co-conduttrice de “Le Iene”, nota trasmissione di Italia1, è tornata in Salento dopo il primo servizio per affrontate il problema che affligge gli ulivi: la Xylella. L’intento della giornalista è quello di informare su ciò che sta accadendo realmente in Salento e descrivere la situazione attuale, analizzando la condizione degli ulivi e le eventuali responsabilità del Governo e del Ministero delle Attività Agricole.

L’Unione Europea con il “Decreto emergenza Xylella” ha ordinato le eradicazioni coatte di interi uliveti. Il Decreto prevede che ogni ulivo, anche se con un solo ramo secco, sia estirpato e si taglino tutti gli alberi, anche sani, in un raggio di 100 metri. Le immagini del servizio, mostrano alcuni terreni in cui sono già iniziate le prime eradicazioni: una situazione tragica con alcune famiglie che hanno subito ingenti danni e che sono state costrette a vedersi privare dei loro ulivi, dal grandissimo valore affettivo e storico. L’inchiesta ha rivelato che la Xylella, questo batterio killer, contrariamente a quanto si possa pensare, esiste già da circa 30 anni, secondo quanto affermato dal Procuratore di Lecce, Cataldo Motta.

Xylella, eradicazioni e responsabilità: Nadia Toffa in Salento ha cercato di far luce su una vicenda che sembra quindi poco chiara. Non si riesce a capire, infatti, perché nel frattempo siano state ordinate le eradicazioni coatte. Alcuni di questi alberi, infatti, sono sopravvissuti a secoli di storia e di accadimenti, sono stati testimoni di eventi importanti, tanto da essere considerati “Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’UNESCO, come affermato dalla giornalista. Provate a pensare: alcuni di loro erano già presenti nel Medioevo, prima di Dante. Per questo il loro valore storico e culturale è inestimabile e il nostro compito dovrebbe essere quello di tutelarli e prendercene cura, non certo quello di abbatterli. In casi come questi si dovrebbe investire nella ricerca, invece di spendere i soldi per le eradicazioni.

L’Università di Foggia nel frattempo ha dimostrato che la Xylella si può curare, curando tutti e 120 ulivi che sembravano condannati a morte. Ci sono riusciti utilizzando dei prodotti biologici a basso impatto ambientale. Questo perché in molti casi si rischia di confondere la Xylella con la “sindrome di disseccamento precoce” dell’ulivo. Questo è un punto fondamentale perché sembra evidenziare la mancanza di collaborazione tra il Ministero e gli scienziati coinvolti, che potrebbe invece portare alla soluzione definitiva del problema. A tal proposito, la Procura di Lecce ha ordinato lo stop delle eradicazioni, ritenute dannose e non risolutive, ed ha aperto delle indagini per disastro ambientale colposo e per diffusione colposa della malattia delle piante perché si sospetta che le persone colpevoli delle eradicazioni, abbiano agito consapevoli del danno che avrebbero creato.

Conclusioni:

  • La Xylella è curabile e comunque non intacca la qualità dell’olio.
  • L’abbattimento degli ulivi non risolve il problema, è solo dannoso.
  • Gli ulivi si possono salvare.

Basta investire nella ricerca invece che nell’abbattimento forzato. Basta volerlo.

#salviamogliulivi

Olio Salve.